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  • Immagine del redattoreMet Bio

Quando produttori e cittadini si mettono "in gioco" per un sistema agroalimentare più verde





Ostacoli da superare e punti di forza sui quali fare leva per un Biodistretto sostenibile nell'interesse della comunità tutta




Introduzione


Nel corso del 2021 è nata una collaborazione tra il Biodistretto “Maremma Etrusca e Monti della Tolfa” (MET) ed il Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia agraria (CREA), principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari.


L’obiettivo del primo progetto nato da questa collaborazione è stato coinvolgere cittadini e produttori nell’ideare un futuro più verde per il Biodistretto.


Bisogni del Biodistretto MET


Con il termine “agricoltura sostenibile” ci si riferisce non solo ai produttori di biologico certificato ma anche alle produzioni locali, incluse quelle dell’agricoltura familiare, che adottano le medesime pratiche del biologico sebbene senza certificazione.


Uno degli intenti del Biodistretto è proprio la promozione e diffusione di tali pratiche.

Un altro bisogno è quello di sviluppare un senso di comunità così da andare oltre la divisione tra comuni e la divisione tra agricoltori di aziende “grandi” e “piccole”.


Questo senso di comunità potrebbe permettere di promuovere in maniera più efficace il consumo di alimenti locali, in particolare provenienti dall’agricoltura sostenibile. Servono azioni volte a sviluppare il concetto di “educazione alimentare sostenibile” nei consumatori, negli operatori professionali, nelle scuole e in tutti gli ambiti territoriali. Questo permetterà di promuovere le peculiarità della filiera corta e dell’economia di prossimità.


Il progetto ideato dal CREA per rispondere ai bisogni del Biodistretto MET


Per cercare di rispondere ai bisogni dei produttori e dei cittadini del territorio del Biodistretto, in collaborazione con il CREA sono stati organizzati degli incontri che hanno visto la partecipazione di 81 adulti residenti nel Biodistretto, nel periodo che va da maggio ad ottobre 2021.


Lo scenario dell’agriturismo Poggio Nebbia, in località Farnesiana (Tarquinia) ha rappresentato la cornice dove si sono tenuti gli incontri. Produttori e cittadini provenienti dai comuni di Tarquinia (58%), Tolfa (10%), Allumiere (7%), Monte Romano (7%) e altri comuni limitrofi (17%), hanno partecipato insieme non solo a momenti di discussione, ma anche a laboratori esperienziali. Prima e dopo gli eventi, i partecipanti hanno risposto ad un questionario volto a comprendere gli effetti di questi incontri.


L’obiettivo delle attività era di stimolare la riflessione sulle problematiche ambientali del sistema agroalimentare sul territorio del Biodistretto MET. Varie soluzioni sono state ideate per superare gli ostacoli, ci si è interrogati sulla motivazione ad agire e/o a cambiare i propri comportamenti.


I laboratori esperienziali, basati sul gioco, costituiscono una modalità innovativa per identificare problemi e trovare soluzioni creative in gruppo. L’aspetto ludico facilita la libertà di espressione dei partecipanti, limitando l’auto-censura. Grazie al movimento, si sviluppa empatia con persone che hanno ruoli diversi e si comprende meglio il loro punto di vista.



​Momenti di Discussione

Laboratori basati sul Gioco


Risultati


Senso di comunità e appartenenza al Biodistretto


Per quanto riguarda il senso di comunità e di appartenenze al Biodistretto, è emerso che i tre quarti dei partecipanti hanno piacere che il proprio comune faccia parte del Biodistretto MET e sono disposti ad attivarsi per conoscere meglio la realtà degli altri territori del Biodistretto.

Due terzi risultano disposti ad impegnarsi perchè le attività svolte nel proprio territorio possano essere utili anche agli altri territori del Biodistretto.


Motivazione alla produzione e al consumo di prodotti dell'agricoltura sostenibile


Durante gli incontri è emerso che la motivazione alla produzione e al consumo di prodotti dell’agricoltura sostenibile, sia nei produttori che nei cittadini, è legata soprattutto alla convinzione che i prodotti locali abbiano un basso impatto ambientale e siano di miglior qualità.


Consapevolezza rispetto alla crisi climatica


Alcune delle domande rivolte ai partecipanti avevano lo scopo di valutare il grado di consapevolezza della popolazione del Biodistretto circa la crisi climatica. Le domande rivolte in una precedente indagine ad un campione rappresentativo della popolazione italiana sono state inserite nel questionario.


Il confronto tra le risposte dei partecipanti del Biodistretto e quelle del campione hanno evidenziato che i cittadini e produttori del Biodistretto sono maggiormente consapevoli che la crisi climatica sia un’emergenza globale (96% contro 81%) e hanno mostrato una simile consapevolezza della necessità di fare urgentemente qualunque cosa sia necessaria per contrastare la crisi climatica (79% contro 78%).


Alla domanda su cosa dovrebbero fare i governi in campo agricolo e alimentare, colpisce che nel Biodistretto, tra le opzioni proposte, solo il 7% dei partecipanti abbia indicato la promozione di diete basate su alimento vegetali, mentre il 58% ha indicato l’uso di tecniche agricole con un basso impatto sul clima e il 25% la riduzione degli sprechi di alimenti.


Ostacoli all'agricoltura sostenibile sul territorio del MET


Un ostacolo importante al consumo locale di prodotti dell’agricoltura sostenibile in genere è rappresentato dai costi di tale produzione e quindi dall’elevato prezzo al consumo. Inoltre, la mancanza di una filiera di distribuzione locale dei prodotti dell’agricoltura sostenibile comporta la necessità per i consumatori di recarsi presso le varie aziende sul territorio per poterli acquistare. Questa problematica è accentuata dalla presenza sul territorio della grande distribuzione che propone prodotti alimentari a prezzo molto più basso garantendo la convenienza di poter acquistare tutti i prodotti alimentari, freschi o trasformati in un unico luogo.


Un altro tra gli ostacoli allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile è dato dalla presenza nelle vicinanze del territorio del Biodistretto di una centrale termoelettrica di grandi dimensioni con la preoccupazione circa le ricadute di natura ambientale.

Gli ostacoli amministrativi e burocratici sono stati identificati come la principale barriera alla piena trasparenza per l’ottenimento di certificazioni e all’accesso ai finanziamenti pubblici per sostenere ed incentivare un’agricoltura a basso impatto ambientale, soprattutto per le piccole aziende.


Come superare gli ostacoli


I produttori hanno sottolineato l’importanza, in particolare per le piccole aziende, di poter trasformare localmente i prodotti e di avere un punto vendita facilmente raggiungibile per i cittadini, in cui proporre prodotti locali ad un prezzo più contenuto assicurando, comunque, un buon margine di guadagno.


Per raggiungere questo scopo è emersa la necessità di avere infrastrutture ma anche sostegno nelle pratiche amministrative per ottenere finanziamenti che permettano la vendita a prezzi più bassi. Un’altra soluzione individuata sia dai produttori che dai consumatori è la necessità di promuovere il consumo di prodotti locali sani e di qualità tramite educazione alimentare e visite nelle aziende, rivolte soprattutto ai bambini.



A cura di: Elisabetta Toti, Catherine Leclercq, Marina Peparaio, Elisabetta Moneta, Nicoletta Nardo, Fausta Natella, Anna Saba, Fiorella Sinesio



Si ringraziano tutti i partecipanti del Biodistretto per il loro tempo, per l'essersi messi in gioco con le ricercatrici del CREA e per la loro franchezza nelle discussioni



Elenco del personale del CREA Alimenti e Nutrizione coinvolto nel progetto: Loredana Bertelli, Catherine Leclercq, Elisabetta Moneta, Nicoletta Nardo, Fausta Natella, Marina Peparaio, Anna Saba, Eleonora Saggia Civitelli, Fiorella Sinesio, Elisabetta Toti

Il progetto di ricerca “Play Approach for Learning Sustainability” (PALS) è stato finanziato dalla rete European Sensory Network (ESN)

The people’s climate vote, 2021, UNDP & Università di Oxford. www.undp.org/library/peoples-climate-vote











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