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Cencelle la città perduta

Fondata nel 854 dC da Papa Leone IV (da questi assunse il nome di Leopoli) per dare rifugio alle popolazioni che fuggivano le razzie saracene che interessavano la vicina Centumcellae ,

La città di Leopoli era protetta da una cinta di mura interrotta da diverse torri di guardia rettangolari. L’accesso al borgo avveniva mediante tre porte attraversate da altrettante strade e, oltre alle abitazioni ed ai palazzi del governo, sorgevano 5 chiese: Sant’Andrea, San Pietro, San Giacomo, Santa Maria in Valle e San Giovanni. Alcuni tratti delle mura sono ancora intatti, soprattutto nelle parti che riguardano le torri costruite con due materiali diversi: la parte inferiore in tufo e quella superiore in pietra calcarea.

Lungo la strada principale, disposta in direzione est-ovest e alla sua ortogonale, in direzione sud, si disponevano le case appartenenti al primo nucleo abitato di Leopoli. Di questi edifici, più o meno grandi, se ne possono ancora osservare i recinti delle fondamenta semisommersi dalla vegetazione.

La città che aveva intanto cambiato nome in Cencelle per andare incontro ai desideri degli abitanti nostalgici del centro costiero, dopo appena 35 anni dalla fondazione fu parzialmente abbandonata per l'emergente Civitas Vetula. nata dalle rovine di Centumcellae

Cencelle semi abbandonata, condusse fino al XV secolo un’esistenza man mano sempre più stentata. Offuscata dalla vicina e potente Corneto, la cittadina passò spesso di mano barcamenandosi tra papi e signori locali

Agli inizi del XIV secolo venne sottomessa a Corneto ma quasi alla fine dello stesso secolo passò prima a Ludovico Vitelleschi e poi a Giovanni Sciarra di Vico. Ormai vicina alla decadenza, Cencelle torna sotto la Chiesa agli albori del XV secolo per essere da allora progressivamente abbandonata ed a raggiungere lo stato attuale.

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