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San Giovenale la città del tufo

La necropoli e l'antico abitato villanoviano/etrusco


Il vero nome del sito è andato perduto ed il nome di San Giovenale deriva da quello della chiesa, ora in rovina, costruita sul pianoro dell'acropoli.

Sebbene sia collocato in una macro area di interesse interesse storico archeologico, questo sito è stato scoperto "solo" tra il 1956 ed il 1965.

Ed il suo ritrovamento si deve al gruppo archeologico dell'Istituto Svedese di Studi Classici di Roma.

Gli scavi furono coordinati direttamente dal Re archeologo Gustavo Adolfo VI di Svezia attorniato (nello scavo a mano) da Regina e Principesse.

La caratteristica principale di San Giovenale è la presenza di un "vero" abitato Etrusco chiamato da Re Gustavo il Borgo, anzi di un abitato che, partendo dall'età del Bronzo e passando per quella del Ferro, è arrivato fino al periodo arcaico Etrusco.

San Giovenale fu abbandonato misteriosamente verso il V secolo a.C.. raro esempio di un insediamento Etrusco non diventato poi Romano.

Le primitive capanne di legno e tetto in paglia dei Villanoviani, furono sostituite, verso il VII secolo a.C., dalle prime costruzioni in blocchi di tufo.

E, come ogni abitato "attivo" per oltre sette secoli, intorno al Borgo si sono rinvenute numerose necropoli e tombe isolate.

La Tagliata delle Poggette metteva in comunicazione le necropoli arcaiche di San Giovenale con il Borgo.

La sua caratteristica principale è di essere stata usata anche come cimitero con la presenza di numerose tombe lungo il suo percorso.

La maggioranza delle tombe scavate nella tagliata (e nella sua parallela) sono del tipo a falso dado, ma dobbiamo dire che in due casi le tombe hanno sulla facciata una finta porta ovvero appartengono al periodo ellenistico e quindi sono di periodo romano.


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